H2Technology Consortium

La domanda di H2 crescerà di 5 volte entro il 2050

I nuovi scenari di McKinsey nel report Global Energy Perspective 2022

La domanda globale di idrogeno crescerà di 5 volte rispetto ai livelli attuali entro il 2050, e la produzione nello stesso arco temporale diventerà quasi tutta (per il 95%) ‘pulita’. Ma contestualmente, per sostenere la crescita dell’output, aumenteranno i consumi di energia e di gas naturale.

Sono alcuni degli spunti, in tema di H2, emersi dal nuovo report Global Energy Perspective 2022, recentemente pubblicato da McKinsey.

In quello che la società di consulenza definisce ‘Further Acceleration scenario’ la domanda globale di idrogeno aumenterà dalle 4 alle 6 volte entro la metà del secolo, con consumi provenienti soprattutto dalla mobilità stradale, da quella marittima e da quella aerea, e si sposterà sempre più verso le varianti pulite e low carbon, la cui produzione arriverà a 110 milioni di tonnellate nel 2030 (il 60% del totale) e a 510 milioni di tonnellate entro il 2050, quando l’H2 ‘clean’ sarà il 95% del totale (ma il valore potrebbe arrivare al 100% in alcune aree del mondo come Unione Europea e Grand Bretagna, dove McKinsey prevede un completo phase-out dall’idrogeno grigio entro il 2050).

Il percorso è già in atto, anche se la strada da percorrere è lunga: nel report viene riferito come già nel corso del 2021 gli annunci di nuovi progetti relativi all’idrogeno pulito siano triplicati rispetto all’anno precedente, cubando complessivamente una capacità produttiva di 22 milioni di tonnellate annue, cifra rilevante ma che costituisce soltanto il 15-20% del valore target per il 2035.

Naturalmente, l’aumento della produzione di idrogeno comporterà un parallelo incremento del consumo energetico: l’attività assorbirà un quantitativo di energia elettrica aggiuntivo pari a 18,000 TWh entro il 2050 (il 36% dell’incremento stimato della produzione elettrica globale) e circa 300 bcm di gas naturale (anche in questo caso si tratta della domanda aggiuntiva rispetto a quella attuale).

Fonte: hydronews.it
di Francesco Bottino

Per quanto riguarda i consumi, secondo McKinsey nel 2035 il 30% dell’aumento della domanda (29 milioni di tonnellate) arriverà da nuovi impieghi industriali dell’idrogeno (come nella siderurgia), mentre un quantitativo sostanzialmente analogo (26 milioni di tonnellate) di nuova domanda arriverà dal settore dei trasporti, grazie al costo sempre più competitivo dei veicoli ad H2.

Dopo il 2035, la crescita della domanda sarà sostenuta da parte di tutti i settori, con industria e trasporti che peseranno comunque per più del 50% del totale. Aumenterà considerevolmente la domanda di H2 connessa alla produzione di fuel sintetici (kerosene, diesel e ammoniaca) per l’aviazione e per lo shipping, che entro il 2050 arriverà a 93 milioni di tonnellate, ovvero il 17% del totale.

L’unico settore che, prevedibilmente, ridurrà la sua domanda di idrogeno nei prossimi anni è quello della raffinazione: in conseguenza della progressiva diffusione dei fuel sintetici in tutte le modalità del trasporto, il report prevede un calo della produzione di combustibili fossili e quindi una conseguente contrazione del consumo di H2 per questo tipo di impiego.

Come detto, queste proiezioni fanno parte del ‘Further Acceleration scenario’, uno scenario ottimistico che per realizzarsi avrà bisogno della spinta congiunta di diversi fattori, individuati nel dossier: lo sviluppo delle necessarie infrastrutture per la distribuzione del vettore, l’avanzamento tecnologico e lo scale-up della produzione (con conseguente diminuzione dei costi) e un supporto governativo.